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TURISMO



Itinerario alla scoperta di Cagliari Archeologica

Un'affascinante passeggiata alla scoperta di antiche civiltà ...

Città ricca di fascino, storia e cultura, Cagliari presenta nel suo territorio interessanti monumenti e siti archeologici che permettono di fare un vero e proprio tuffo nel passato. L’itinerario propone una suggestiva passeggiata alla scoperta di queste tracce ancora visibili lasciate da antiche civiltà.

La prima tappa dell’itinerario è la Necropoli di Tuvixeddu che si estende su tutto il colle omonimo. Si tratta della più grande testimonianza di architettura funeraria del periodo punico in tutto il bacino del Mediterraneo ed è ciò che rimane dell’antico insediamento Karaly. Nella necropoli vi sono centinaia e centinaia di tombe e camere funerarie, tra le quali spiccano: la Grotta della Vipera, un ipogeo funerario fatto costruire dal romano Lucio Cassio Filippo nel II secolo; la Tomba dell'Ureo e la Tomba del Sid, decorate con palme e maschere tuttora ben conservate. Di grande interesse le pitture parietali di tradizione nord-africana presenti in numerose tombe, datate tra il IV e III secolo a.C.

La seconda tappa è l'aristocratica Villa di Tigellio, uno tra i più importanti siti archeologici dell’intera Sardegna. Situata ai piedi del colle di Buon Cammino, nel quartiere di Stampace, l’area prende il nome dall’errata convinzione che vi fosse ubicata la villa di Tigellio Ermogene, musicista e poeta romano originario di Caralis. Il complesso, risalente fine I secolo a.C. - inizio I secolo d.C. e frequentato fino al VI-VII d.C., comprende le vestigia di tre abitazioni patrizie e di un complesso termale. Gli edifici meglio conservati sono: la "casa degli stucchi", così chiamata per via delle numerose decorazioni murali; e la "casa del tablino dipinto", così chiamata per la presenza nel tablino di resti di pregevoli mosaici pavimentali.
 
A pochi passi dalla Villa di Tigellio si trova l’Orto dei Cappuccini, realizzato nel 1595 dai frati, i quali nell’area sovrastante fondarono il primo convento sardo. Nell'orto si aprono diverse imponenti cisterne scavate nella roccia calcarea risalenti al I-II secolo d.C. Si ritiene che in un primo momento il loro impiego non fu quello di deposito per le acque ma bensì si trattava di cave per l’estrazione di blocchi aperte durante la costruzione del vicino Anfiteatro Romano. Di notevole interesse un graffito paleocristiano, forse risalente agli inizi del IV secolo d.C., che, secondo una ipotesi, mostra un'immagine simbolica della Navicula Petri, la barca di Pietro che Cristo aveva salvato dalla tempesta.
 
La tappa successiva è il vicino Anfiteatro Romano, il più importante tra gli edifici pubblici della Sardegna romana. Posizionato sulle pendici meridionali del colle di Buon Cammino, venne edificato tra la fine del I e la prima metà del II secolo d.C. In seguito alla diffusione del Cristianesimo nei territori dell'Impero romano, l'anfiteatro cadde in disuso e a partire dal periodo altomedioevale fino al medioevo venne utilizzato come cava. L’itinerario prosegue con una visita al Museo Archeologico Nazionale, al cui interno sono conservati più di 4000 oggetti grazie ai quali è possibile ripercorrere una storia lunga quasi 7000 anni, dal periodo preistorico sino all'epoca bizantina.
 
La prossima tappa è il Museo del tesoro e Area archeologica di Sant'Eulalia nel quartiere della Marina, all’interno del quale è conservato il patrimonio storico-artistico delle chiese di Sant'Eulalia, Santa Lucia e Santo Sepolcro. Il museo comprende anche un'area archeologica sottostante la chiesa, costituita da una strada lastricata di età romana e da alcuni ambienti di età repubblicana. A questo punto l’itinerario prosegue con una visita alla Basilica di San Saturnino, la chiesa più antica di Cagliari. L’edificio, in stile bizantino-protoromanico, risale ai secoli V-VI d.C. e sarebbe stato eretto sul sepolcro di San Saturnino. Dell'edificio originario rimangono solo il corpo centrale e parte dell'abside. Il complesso comprende anche l'adiacente necropoli cristiana.
 
A pochi passi dalla basilica, tra viale Regina Margherita e via XX Settembre, si trova la Fullonica romana, un importante complesso archeologico risalente al I secolo a.C. La Fullonica era una bottega adibita al trattamento ed alla tintura dei tessuti. Questa apparteneva a Rufo, figlio di Marco Plotio Silisone. Della struttura sono visibili parte del pavimento sia a mosaico che in cocciopesto, la vera di un pozzo e due vasche. Infine, l’ultima tappa dell’itinerario è la Sella del Diavolo, promontorio che sorge nella zona meridionale di Cagliari, nonché uno dei luoghi più suggestivi della città. Nell'area sono presenti numerose testimonianze archeologiche risalenti al neolitico, all’epoca punica e a quella romana.

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